Opere - Il temporale e altri racconti

scheda del volume

titolo dell'opera: Il temporale e altri racconti
autore: Giuseppe Notaro
genere: racconti
casa editrice: La Procellaria
pubblicazione: luglio 2001
prefazione: Francesco Fiumara
copertina: Sergio Notaro
illustrazioni: Antonella Politi
pagine: 100
formato: 14 x 21
prezzo: € 10,33

La Procellaria Editrice

Piano dell'opera

I dieci racconti del volume:
- Il temporale
- Il vecchio missionario
- La stazione dimenticata
- Il miracolo di Natale
- La vera fede
- Il dono di vivere
- La squadra del cuore
- Una bambina di colore
- Emozioni
- Buon anno... è il duemila!

Descrizione

   Silloge di racconti che propone flash di vita quotidiana, dove fantasia e realtà si intersecano in una miscela di valori che ne sono il risultato. Quei valori, al giorno d'oggi in fase di declino, dimenticati dalla metodicità della vita, i soli in grado di improntare la nostra esistenza in un luccicare di sane e palpabili emozioni. Il fattore cristiano è elemento conduttore dei racconti: nel momento in cui la razionalità si rivela insufficiente, la Mano Divina è la sola ad indirizzarci alla riscoperta del "vivere la vita" secondo i precetti cristiani, rispettandone, quindi, la sacralità.

"Alla ricerca di ciò che è in ognuno di noi."


Stralcio dell'opera

da "Il temporale"

Henry si era scolato fino all'ultimo goccio di birra, quando pensò di rientrare a casa. Era ormai tardi e fuori era quasi buio. Il tempo non prometteva nulla di buono e, da un momento all'altro, avrebbe potuto scatenarsi un acquazzone. Perciò prese l'auto e imboccò la strada che conduceva a Phoenix. La città era distante un centinaio di miglia da quel locale, dove era sua abitudine passare le serate, in compagnia di amici e di una bottiglia di birra. (Era così che Henry trascorreva i suoi "fine settimana"). In un baleno fu in aperta campagna. Le ombre della notte discesero e avvolsero gli alberi. Mentre il chiarore della luna proiettava attorno una luce soffusa che si incrociava con i fari della sua auto. A un tratto una fitta pioggia e un fulmine gli fecero gelare il sangue. «Devo fare presto», pensò. Poco dopo si scatenò una bufera. Henry cercò di guadagnare tempo. Ma la visuale era scarsa e, quasi subito, non riuscì a vedere la strada. Un bivio lo portò in direzione diversa, in un piazzale dove sorgeva una casa. Sembrava una villa dall'aspetto. Eppure, era passato tante volte da lì e non si era mai accorto di quella abitazione. (Forse non era lo stesso luogo). Era davvero strano. (O forse il sonno e il bicchiere di birra lo avevano stordito, a tal punto, da fargli perdere l'orientamento).
«Devo assolutamente riparare in quella casa!» ripensò Henry. «Fino a che non si sarà calmato questo tempaccio».
Fermò l’auto davanti all'ingresso della villa, lasciando accesi i fanali. Guardò attorno e si accorse che l'edificio era abitato: una luce da una finestra gli fece credere che qualcuno fosse sveglio. Si udiva una musica provenire dagli infissi. Henry ebbe un attimo di esitazione nell’avvicinarsi al vecchio cancello. Ebbe come uno strano presentimento. «C’è nessuno...?» chiamò. «C’è nessuno...?» urlò Henry. Solo il vento rispose.

da "Il vecchio missionario"

Poi il vecchio missionario condusse Adalberto in giro per il parco.
Cos’è quel viale? - chiese il giovane.
Quel viale rappresenta la speranza nella fede! - disse lui. - Qui troverai l’immagine di Cristo. In ogni angolo di questo parco vi è rappresentato il mondo intero.

da "La stazione dimenticata"

Con il tempo Alessio incominciava a considerare per Luisa qualcosa di più di un'amica. Era felice quando poteva vederla anche per un istante e aspettava l'attimo in cui quel treno che proveniva dal paese si fermava alla sua stazione o ritornava verso casa. Quel posto era diventato complice dei loro incontri. Alessio era quasi sempre solo alla stazione. In cuor suo pensava che prima o poi Luisa gli avrebbe rivelato il suo amore; aveva finito per crederci forse perché anche lui l'amava; era certo di essere innamorato di lei, la pensava sempre quando restava da solo in quella piccola stazione ed era felice quando poteva fermare quel treno che la portava da lui. Era l'unica possibilità di vederla, di parlarle. A casa, nel paese, era molto difficile.
Un pomeriggio Luisa arrivò alla stazione dopo alcuni giorni di assenza, e Alessio la ritrovò accanto a sé. Era sempre bella. Ma un po' pallida.
Mi sei mancata molto! le disse Alessio.
Purtroppo mi sentivo poco bene rispose la ragazza.
Ti ho aspettata tutti i giorni, sai. Pensavo che tu non volessi più vedermi.
Anch'io pensavo la stessa cosa. Ma devo essere sincera, volevo farlo.
E perché?... le chiese Alessio.
Ho paura che sia solo un sogno... rispose Luisa.
Alessio colse l'attimo per baciarla.
Non è un sogno, Luisa... le sussurrò.
Fu un bacio dolcissimo e pieno d'amore. Luisa ricambiò quell'amore che aveva dovuto nascondere per paura. Restarono stretti per qualche minuto, poi il fischio del treno interruppe quell'intimità.
Passarono i giorni, poi improvvisamente Alessio dovette lasciare il paese. Era stato trasferito giù in meridione. Vide per l'ultima volta la bella Luisa. Si promisero amore eterno. Ma poi quell'amore rimase solo un sogno.
Alessio ora pensa alla vecchia stazione. Sa che non è neanche più una stazione. È solo un deposito di cose inutili. Non vi è più nessuno ormai. Resta soltanto il sapore di un bacio dolcissimo in quell'angolo dimenticato.

da "Il miracolo di Natale"

Pietro era un bambino di otto anni. Era così sveglio che percorreva ogni giorno, da solo, la strada che lo portava a scuola, dove frequentava la terza elementare. Era un itinerario che conosceva a memoria, avendolo percorso per diverso tempo. I suoi genitori, una famiglia dabbene, si fidavano di lui e, a dire il vero, il ragazzo non aveva mai dato pensiero. Andava e tornava da scuola puntualmente. A volte si soffermava in qualche vetrina di giocattoli: pensava alle luci dell'albero di Natale e al presepe che avrebbe costruito assieme al suo papà e alla sua mamma. Altre volte guardava quel piccolo bimbo, all'angolo della via che, accovacciato e infreddolito, chiedeva l'elemosina. Era lo stesso bimbo che vedeva ogni giorno all'uscita della scuola. Il viso sporco dal fango e i riccioli biondi. Lo osservava e pensava alla tristezza di quel fanciullo.
Un giorno Pietro pensò di fermarsi a parlare con lui. L'aria era fredda e la neve imbiancava le strade, mentre il profumo delle ultime caldarroste inebriava i passanti. Pietro si avvicinò al piccolo sconosciuto.
Ciao! Come ti chiami? gli disse Pietro.
Ciao! rispose il piccolo con un sorriso. Il mio nome è Davide.
Io mi chiamo Pietro. Posso parlare con te? chiese il ragazzo.
Certamente!
Perché sei qui?
Non vedi? Cerco qualche elemosina. Con l'approssimarsi del Natale è più facile guadagnare qualcosa da mangiare. Anche se la gente pensa solo a comperare mille cose, qualcuno si accorge di me. Proprio come te.
Ma sei molto piccolo! Quanti anni hai? chiese Pietro.
Ho solo cinque anni.
E i tuoi genitori ti lasciano qui da solo?
Mio padre ha nolto lavoro da sbrigare in questi giorni. E mia madre deve badare ai miei fratellini rispose il fanciullo.
Molto lavoro? E cosa fa?
Il falegname rispose prontamente Davide.
Il falegname? È un bel lavoro!
E tu hai fratelli? chiese il piccolo Davide.
No! rispose Pietro con un po' di tristezza.
Davide diede un piccolo morso a quell'avanzo di pane che gli era rimasto.
Non disperare! disse poi sorridendo.
Pietro ricambiò quel sorriso: si chiese se era davvero importante avere un fratellino. Per quel fanciullo all'angolo della strada forse quel tozzo di pane valeva di più! Anche il suo vestitino era rattoppato. Chissà, forse aveva solo quello! pensò Pietro, mentre la voce del piccolo lasciava uno strascico di tosse. Pietro ebbe compassione per quel bimbo infelice.
Vuoi essere mio amico? gli chiese.
Lo sono già! rispose Davide.
Questa notte è Natale! Sarai con i tuoi genitori?
No rispose il piccolo sconosciuto. Sarò qui a chiedere l'elemosina. Poi tossì di nuovo.
Con questo freddo? Non puoi stare qui con questo tempo! Ti ammalerai! replicò Pietro, porgendogli la sua splendida sciarpa.
Grazie! Sei molto gentile con me. Te la restituirò! disse il piccolo Davide.
Il tempo passava velocemente e Pietro non si accorse che era già tardi. Udì le campane della vecchia chiesa.
È tardi! disse al piccolo Davide. Devo proprio andare!
Ci rivedremo, Pietro! rispose lui.
 

Dicono del volume...

     Raccolta recensioni
     Raccolta rassegna stampa

     Un libro e i suoi giovani lettori - Famiglia Cristiana
     Uno scrittore a scuola - Gazzetta del Sud
     Il "Temporale" in una "Stanza" dello scrittore G.N. - Gazzetta del Sud
     Villa San Giovanni premia artisti e poeti - Il Domani della Calabria
     Notaro trionfa a Pontedera - Il Quotidiano della Calabria

     Progetto "Incontro con l'autore"


Riconoscimenti e premi letterari

- Premio Internazionale "Città di Villa San Giovanni" 2001 (2° classificato).
- Premio "6° Concorso di Pasqua Andrea da Pontedera" 2002 (2° classificato).
- Premio Nazionale "Il Nuovo Fata Morgana" 2002, Reggio Cal. (3° classificato).
- Premio "Victor Hugo" 2002, Luco dei Marsi (Premio Speciale).
- Premio "Padus Amoenus" 2003,Sissa (primo premio speciale Calabria).
- Premio "Una grande storia d'amore" 2003 con il racconto "La stazione dimenticata", S.Margherita Ligure (Menzione d'onore).
- Premio Nazionale "Belmoro" 2003, Reggio Calabria (Segnalazione).
- Premio Internazionale "Arte e Cultura" 2004 con il racconto "Il temporale", Castel S.Giorgio (Segnalazione di merito).


Incontri con l'autore - Eventi sul volume - Varie

   27 ottobre 2001 - Oratorio Salesiano di Gallico. Presentazione ufficiale del volume. Relatore: prof. Francesco Fiumara. Organizzazione: Associazione Culturale "Gruppo Teatro Libero Gallicese".

   1 dicembre 2001 - Istituto Tecnico Commerciale "G.Ferraris" di Reggio Calabria. Aula Magna. Relatrice: prof.ssa Teresa Calafiore. Coordinatrici del progetto: docenti Teresa Calafiore e Liliana Rattà.

   8 aprile 2002 - Istituto Comprensivo "U.Boccioni" di Gallico. Relatrice: prof.ssa Teresa Calafiore. Coordinatrici del progetto: docenti Erminia Battaglia e Angela Modafferi.

   17 ottobre 2002 - Libreria Culture di Reggio Calabria. Letture a cura del Laboratorio dell'Associazione Culturale "Anassilaos".

   5 aprile 2003 - Istituto Magistrale "L.Nostro" di Villa San Giovanni. Aula Magna. Relatore: Dirigente Scolastico prof. Enzo Tedesco. Coordinatrici del progetto: docenti Claudia Cotroneo e Ornella Scuderi.

   27 maggio 2003 - Stanza "G.Trisolini", Rhegium Julii di Reggio Calabria. Relatore: prof. Francesco Fiumara.

   18 maggio 2003 - Movimento Socio-culturale "15 Ottobre" di Gallico. Intervento dell'autore.

   27 dicembre 2009 - Chiesa parrocchiale "San Biagio" di Gallico. Recital "La magia del Natale". Lettura del brano "Il miracolo di Natale".

   Ospite a Telereggio, Corner. Conduttore: Gianni Citra (in onda novembre 2002).